martedì 27 novembre 2007

Google, un tasto che vale 110 milioni di dollari

Chi utilizza il tasto "mi sento fortunato" nella pagina di ricerca di Google si senta un pò in colpa, perchè fa perdere all'azienda californiana ben 110 milioni di dollari all'anno. Perchè?
Sin dal 1998, data della sua nascita, nella pagina iniziale di Google si trova il tasto "mi sento fortunato", posizionato affianco alla maschera di ricerca. L'utilizzo di questo bottone porta l'utente direttamente alla prima delle pagine che il motore di ricerca ha trovato in base alle parole chiave inserite, senza offrire altri risultati. Una soluzione rapida, certo, ma non redditizia per il suo inventore. Infatti, saltare direttamente al primo link utile comporta che la pagina dei risultati non venga visualizzata, e quindi Google perde la sua percentuale sui clic ai link sponsorizzati venduti a caro prezzo agli inserzionisti. Considerato che circa l'1% degli utenti fa uso di questo tasto, la perdita stimata si traduce, quindi, in qualcosa come 110 milioni di dollari l'anno (Fonte: Google).
Verrebbe da chiedersi: perchè Google non si disfa di tale funzione?
L'azienda fa sapere, tramite il proprio sito, che la presenza del tasto nella pagina iniziale risponde ad un obiettivo ambizioso: quello di fornire agli utenti il risultato che cercano senza costringerli a sceglierlo tra altri più o meno rilevanti. Ma la vera ragione, ed è sempre la compagnia americana a dircelo, è che tale scelta rientra nella filosofia di Google: "mi sento fortunato" si trova nell'homepage per ricordare che la grande G è fatta da persone con propri interessi, e che la società non vuole essere troppo concentrata sui profitti. Insomma, la valenza sociale del servizio è superiore alle perdite di bilancio. Onore a Google.

lunedì 26 novembre 2007

NAPOLI - Catania 2-0

Da oggi, con un pò di ritardo, parte il racconto del campionato della mia squadra del cuore, il Napoli. E, fortunatamente, posso iniziare questo lungo cammino parlandovi della vittoria degli azzurri (2-0) sul Catania di mister Baldini, nell'ambito della 13^giornata del campionato di serie A. E' stata una vittoria netta ed inequivocabile, per stessa ammissione dell'allenatore ospite: "Il Napoli è stato superiore, il risultato è giusto".
La partita. I partenopei si sono schierati con l'ormai abituale 3-5-2 di Reja: solida difesa con Cupi, Cannavaro e Domizzi; robusto centrocampo con il rientrante Blasi (si era infortunato un mese fa durante la partita con la Juventus) in fase di interdizione, Grava e Savini ad aggredire sulle fasce, Gargano e Hamsik in costruzione; solito attacco sudamericano formato da Zalayeta e Lavezzi. I siciliani, scesi in campo con un offensivo 4-3-3, sono riusciti nel primo tempo a bloccare gran parte delle iniziative del Napoli, con un pressing alto e insistito e con una difesa attenta nei fuorigioco. Soltanto "El Pocho" Lavezzi, imprendibile, è riuscito a mettere in difficoltà il portiere ospite, con una conclusione ravvicinata alla mezz'ora. Il primo gol è arrivato a fine tempo (43') grazie ad una splendida azione personale del "Panteron" Zalayeta, che con una serie di dribbling è riuscito a liberarsi dei difensori etnei per poi calciare forte a rete. Nella ripresa il Napoli, galvanizzato dal gol, è entrato in campo più deciso, trovando più spazi e costringendo il Catania a scoprirsi. Gli azzurri, messi benissimo sul terreno di gioco, hanno attaccato con continuità, sfiorando il secondo gol con Blasi (un gigante a centrocampo), Hamsik e Lavezzi, ancora una volta il migliore dei suoi. Il raddoppio arriva al 20': bellissima la triangolazione Zalayeta-Lavezzi-Zalayeta, tiro imprendibile dell'uruguagio e grandissimo gol che fa esplodere i 40mila del San Paolo. Con il Catania alle corde, il Napoli ha tranquillamente gestito il risultato, sfiorando più volte la terza segnatura e mostrando una eccellente qualità di gioco.
A fine gara, la soddisfazione del tecnico Reja: "S'è visto un grande Napoli, abbiamo fatto due gol bellissimi con Zalayeta e abbiamo vinto una partita importantissima. Complimenti a tutti per la prestazione". Anche il presidente De Laurentiis ha espresso la sua felicità: "A questo gruppo non si può dire niente, fare meglio di così è impossibile. Possiamo essere soddisfatti".
Domenica prossima, 2 dicembre, il Napoli è atteso da una difficile trasferta a Bergamo contro l'Atalanta. Come sempre, FORZA NAPOLI!

La classifica della serie A: Inter* 28; Juventus Roma* Udinese 25; Fiorentina 24; NAPOLI Atalanta* Palermo 18; Milan* Sampdoria 17; Catania 15; Genoa Torino 14; Lazio* 13; Livorno Parma 12; Empoli Reggina 10; Siena Cagliari* 9.
* una partita in meno

(Di seguito, il video con la sintesi di NAPOLI-Catania. Le immagini sono curate da Sky Sport)




(Per le precedenti partite, potete consultare il sito ufficiale del Napoli, cliccando sul link affianco).

sabato 24 novembre 2007

La Francia in mano agli studenti?


Le proteste degli studenti francesi contro le riforme di Sarkozy proseguono...

(15 gennaio 2007, scontri polizia-studenti)



Alla Sorbonne, storico Ateneo transalpino, le manifestazioni più dure...

(Sorbonne, 8 novembre 2007)



Vista l'insistenza di alcuni gruppi di studenti, la Sorbonne è stata chiusa. La decisione è stata presa in conseguenza ai tafferugli scoppiati tra gli studenti che bloccavano l'accesso all'università e quelli che, invece, volevano seguire regolarmente le lezioni.

(13 novembre 2007)



In tutta la Francia sono 50 su 85 gli atenei bloccati. La protesta si è allargata anche ai licei e alle scuole medie superiori, con un'ottantina di istituti ancora chiusi.


Ma cosa prevede la riforma di Sarkozy? La protesta si focalizza sulla Legge 1199/07, relativa alle libertà e responsabilità delle Università (LRU): un provvedimento che autorizza le università a costituirsi come "fondazioni universitarie", capaci di attirare finanziamenti privati, e che suona il campanello della mercificazione dei saperi.

mercoledì 21 novembre 2007

"Poveri" principi...

La notizia è stata diffusa nella giornata di ieri: i Savoia hanno chiesto un risarcimento milionario allo Stato italiano per l'esilio ed i beni confiscati dalla Repubblica. Nel dettaglio, sono 260 i milioni di euro richiesti da Vittorio Emanuele ed Emanuele Filiberto in una lettera recapitata ad ottobre al premier Prodi e al Presidente della Repubblica Napolitano. Secondo i legali dei due Savoia, rientrati in Italia nel 2003 grazie alla legge costituzionale che cancellava il divieto di rimpatrio per gli eredi maschi dell'ex casa regnante, la richiesta di risarcimento si fonderebbe sulla presunta violazione dei diritti fondamentali dell'uomo stabiliti con la convenzione europea. La risposta del governo non si è fatta attendere, così la Presidenza del Consiglio, per voce del Segretario generale Carlo Malinconico, ha fatto sapere che il governo non ritiene di dover pagare alcuna somma ai due Savoia e che risponderà loro con una controrichiesta di danni per le responsabilità legate alle note vicende storiche. Finalmente uno scatto d'orgoglio.

venerdì 16 novembre 2007

Gli ultras chiedono giustizia. L'Italia che "tifa" anche



La morte di Gabriele Sandri, il giovane tifoso laziale ucciso (per errore o altro?) da un poliziotto, ha suscitato dolore e rabbia nei cuori di tutti. (nel video, alcuni momenti del funerale). Il dolore è della famiglia, di un padre distrutto, di una madre sconvolta, di un fratello incredulo. La rabbia si è scatenata nel mondo ultras, quel mondo che, ora, chiede giustizia. Giustizia fatta non solo di parole. La rabbia si è trasformata in violenza, contro la polizia, contro lo Stato. Quello Stato che blocca le partite quando a perdere la vita è un poliziotto, ma che non si muove con la stessa tempestività quando a lasciarci la pelle è un tifoso, uno di noi. Da Bergamo a Roma, passando per Taranto ed altre province italiane, la violenza ultras è esplosa in tutta la sua veemenza: una vera e propria guerra contro lo Stato.
Una guerra che, però, non può essere tollerata in un Paese civile come il nostro.
E' legittimo chiedere giustizia, certo, ma in futuro non vorremmo più vedere scene come quelle del video che segue (questi non sono veri tifosi), ma andare allo stadio soltanto per vedere una partita di calcio. Che è e deve rimanere uno spettacolo. Per tutti.

sabato 10 novembre 2007

Riflessioni sull'emergenza Rom



L'emergenza rom in Italia è il tema del momento. Qualche giorno fa, a Roma, è stata uccisa una donna, Giovanna Reggiani, per mano di un immigrato romeno. Il Sindaco della città (nonchè leader del neonato Partito Democratico) Walter Veltroni, insieme al governo, ha immediatamente ordinato lo sgombero del campo nomadi di Tor di Quinto, lì dove "risiedeva" l'assassino della Reggiani.
I cittadini, specie quelli che vivono in periferia, vivono nella paura, temono quotidianamente l'aggressione rom. Condivido la paura: la sicurezza, che non è un tema di destra come vogliono farci credere, va garantita a tutti perchè è il fondamento della libertà, e chi sbaglia deve pagare. Ma il punto, per me, è un altro. In Italia, ormai, la presenza degli stranieri aumenta vertiginosamente, e il dovere di noi italiani è garantire loro condizioni di vita dignitose. Vivo a Roma da ormai quattro anni e, in base a quello che vedo e leggo tutti i giorni, al Sindaco Veltroni, che si ritiene "di sinistra", vorrei chiedere: come si fa ad essere solidali nei confronti dell'Africa (niente di sbagliato, per carità) e non occuparsi delle migliaia di stranieri che vivono come bestie in baracche fatiscenti? Ma soprattutto, non è un controsenso ritenersi "di sinistra" (appunto) se non si pratica l'accoglienza, la carità, la tolleranza? E poi, discorso più generale: possibile che per smuovere le coscienze, nel nostro paese, debba succedere qualcosa di tragico, come appunto l'assassinio della signora Reggiani?


Certo, questi interrogativi potrebbe sembrarvi retorici, ma mi chiedo (e chiedo a tutti voi una risposta): perchè non accogliere queste persone come, in passato, gli Stati Uniti o il Sudamerica e gli altri paesi del mondo hanno accolto noi italiani per cercare migliori condizioni di vita? I rom, come tutte le altre comunità straniere presenti in Italia, vengono qui con una speranza, per iniziare una nuova vita, proprio come faremmo noi se potessimo salpare per un mondo migliore. E allora mi sembra ipocrita parlare di "disperati", di "gente senza speranza". E' chiaro che senza un'adeguata accoglienza, si sconfina nella criminalità e nella delinquenza. Il Sindaco Veltroni deve impegnarsi a cercare una casa, una parvenza di sistemazione, un lavoro e un'istruzione per gli abitanti delle baracche. In ultima analisi, mi chiedo: invece di sprecare migliaia di euro per gli addobbi della Festa del Cinema, perchè non si investe in tal senso?
Da convinto elettore di sinistra, non mi sembra sbagliato chiedere, al Sindaco Veltroni e al governo Prodi, meno ipocrisia.

Nota: il video, amatoriale, racconta di uno sgombero effettuato a maggio di quest'anno. Evitare di leggere i commenti.

venerdì 9 novembre 2007

local/global... in Finlandia



Questo ragazzo finlandese, in questo video andato in onda su tutto il pianeta grazie a YouTube, ha minacciato e poi eseguito un orribile gesto.
Un evento locale, trasformato in evento globale.
Un evento che nessuno si aspetta mai.