sabato 10 novembre 2007

Riflessioni sull'emergenza Rom



L'emergenza rom in Italia è il tema del momento. Qualche giorno fa, a Roma, è stata uccisa una donna, Giovanna Reggiani, per mano di un immigrato romeno. Il Sindaco della città (nonchè leader del neonato Partito Democratico) Walter Veltroni, insieme al governo, ha immediatamente ordinato lo sgombero del campo nomadi di Tor di Quinto, lì dove "risiedeva" l'assassino della Reggiani.
I cittadini, specie quelli che vivono in periferia, vivono nella paura, temono quotidianamente l'aggressione rom. Condivido la paura: la sicurezza, che non è un tema di destra come vogliono farci credere, va garantita a tutti perchè è il fondamento della libertà, e chi sbaglia deve pagare. Ma il punto, per me, è un altro. In Italia, ormai, la presenza degli stranieri aumenta vertiginosamente, e il dovere di noi italiani è garantire loro condizioni di vita dignitose. Vivo a Roma da ormai quattro anni e, in base a quello che vedo e leggo tutti i giorni, al Sindaco Veltroni, che si ritiene "di sinistra", vorrei chiedere: come si fa ad essere solidali nei confronti dell'Africa (niente di sbagliato, per carità) e non occuparsi delle migliaia di stranieri che vivono come bestie in baracche fatiscenti? Ma soprattutto, non è un controsenso ritenersi "di sinistra" (appunto) se non si pratica l'accoglienza, la carità, la tolleranza? E poi, discorso più generale: possibile che per smuovere le coscienze, nel nostro paese, debba succedere qualcosa di tragico, come appunto l'assassinio della signora Reggiani?


Certo, questi interrogativi potrebbe sembrarvi retorici, ma mi chiedo (e chiedo a tutti voi una risposta): perchè non accogliere queste persone come, in passato, gli Stati Uniti o il Sudamerica e gli altri paesi del mondo hanno accolto noi italiani per cercare migliori condizioni di vita? I rom, come tutte le altre comunità straniere presenti in Italia, vengono qui con una speranza, per iniziare una nuova vita, proprio come faremmo noi se potessimo salpare per un mondo migliore. E allora mi sembra ipocrita parlare di "disperati", di "gente senza speranza". E' chiaro che senza un'adeguata accoglienza, si sconfina nella criminalità e nella delinquenza. Il Sindaco Veltroni deve impegnarsi a cercare una casa, una parvenza di sistemazione, un lavoro e un'istruzione per gli abitanti delle baracche. In ultima analisi, mi chiedo: invece di sprecare migliaia di euro per gli addobbi della Festa del Cinema, perchè non si investe in tal senso?
Da convinto elettore di sinistra, non mi sembra sbagliato chiedere, al Sindaco Veltroni e al governo Prodi, meno ipocrisia.

Nota: il video, amatoriale, racconta di uno sgombero effettuato a maggio di quest'anno. Evitare di leggere i commenti.

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