lunedì 25 febbraio 2008

La "new politic" di Veltroni: si può fare?


Cambiamento. E’ la parola all’ordine del giorno della politica italiana e di un Paese ormai prossimo alle elezioni. Nuovi partiti, nuove idee (pare…), nuovi programmi. Walter Veltroni, il leader del Partito Democratico, ha condotto la “svolta” soltanto qualche settimana fa: “Il PD, alle elezioni di aprile, correrà da solo”. Queste semplici parole, questa frase così breve, ma al tempo stesso così ricca di significati, ha smosso le acque del mondo politico. “Cambiamento… L’Italia deve tornare a correre…Basta a coalizioni eterogenee…Salari più alti…Pensioni più dignitose”, Veltroni è un fiume in piena. Il suo inizio di campagna elettorale ha stupito tutti: prima, lo sfondo settecentesco di Spello, poi il pullman ecologico col quale girerà l’Italia, ancora gli slogan “made in Usa” stile Obama, infine le scelte ferree sulle candidature. Un vero e proprio rinnovamento, condito da un programma di governo innovativo e moderno. Straordinario, direbbe chiunque.

Le candidature, appunto. Il primo segnale forte del Walter nazionale arriva con l’esclusione dalle liste di Ciriaco De Mita, l’ex plenipotenziario della DC anni Ottanta, dopo 44 anni di vita e privilegi parlamentari. “Si può fare politica anche fuori dalle istituzioni…” aveva sentenziato Veltroni senza fare nomi, ma indicando implicitamente De Mita. Le reazioni non mancano. Furiosa è quella dello stesso De Mita, che abbandona il PD (ma guardà un po’…) etichettandolo come un “partito senza idee e senza identità”: cosa si fa per un posto eterno in Parlamento…
Ecco, finalmente, il ricambio generazionale. quello che tutti volevamo, quello che tutti auspicavamo, si sta forse realizzando. Non basta, però. Ci vuole una sterzata forte anche per questa politica sempre più lontana dai cittadini e dai problemi reali. Una politica in grado di dare risposte alle grandi sfide, nazionali ed internazionali. Torno sulle candidature: non basta presentare un Colaninno per acciuffare i voti dell’imprenditoria. Non basta mettere in lista un sopravvissuto della Thyssen soltanto per addolcire il mondo operaio. No, queste sono soltanto operazioni di facciata. E in questo senso, voglio rivolgere, dal mio piccolo orticello di elettore qualunque, un accorato appello a Veltroni: basta con le chiacchiere e le promesse da campagna elettorale, lavoriamo per un’Italia nuova. Dia più spazio a noi giovani, a noi studenti, dia la parola a quelli che non possono o non riescono ad esprimere le loro idee. Solo così, veramente, “si può fare”.
“Via i parrucconi della politica”, lo ha sottolineato persino il Cavaliere: che sia la volta buona!

2 commenti:

Chiara Di Mizio ha detto...

Va bene il ricambio generazionale, ma che sia REALE e concreto...e non basato sul solito circolo vizioso di "figli di...", "amici di...", "figli di amici di..." ecc. come nel caso della capolista Marianna Madia... o sbaglio!?!?

Ermanno ha detto...

Non sbagli assolutamente. Oggi, tra l'altro, ho letto che tra le fila del PD si candiderà anche Achille Serra: oltre ad essere ex prefetto della nostra amata Capitale, è anche (e soprattutto) ex DEPUTATO di FORZA ITALIA. Ma come si fa?!?!? Veltroni fa un passo avanti e tre dietro,
e le elezioni sono sempre più vicine...